09/11/2008 - II CATEGORIA :: 9° Giornata
Andata
FONTEVIVO
– ASTRA 1 - 1
Questa volta ce la avevamo quasi
fatta. Un colpo di quelli che ti tirano su in classifica e nel morale era nel
carniere fino a pochi secondi dalla fine.
Partita giocata bene e soprattutto col cuore: che oggi ci
siamo me lo dice il fatto che ci presentiamo tutti
puntuali all’appuntamento davanti alla sede: non accadeva da tempo.
In campo ci andiamo con determinazione e nei primi trenta
minuti abbiamo il predominio del gioco: andiamo al tiro diverse volte sia pure
con risultati non eccezionali.
Il gol però ci può stare e arriva con la persona che la in
mezzo all’area non è abituata a esserci. Il capitano,
confidando nella sicurezza che in fase difensiva gli da il
rientrante e sempre più sorprendente Adri, si
avventura in avanti e raccoglie solo al centro dell’area un calcio di punizione
dalla destra del nostro attacco girandolo imparabilmente in porta.
Sappiamo che ci sarà da soffrire: ma oggi siamo capaci e Alex ci da sicurezza nelle uscite come non sempre in
passato.
Il tempo passa e ci crediamo sempre di più perché il Fontevivo non porta reali pericoli. Ci arrabbiamo un po’
per qualche strana decisione arbitrale che stranamente ci penalizza sempre
quando siamo in anticipo sul pallone e per qualche turbata e parolina di
troppo.
Però la partita rimane estremamente
corretta e al 90° ci sentiamo di pensare che forse questi tre punti li portiamo
a casa.
Non ci fanno paura neppure i quattro minuti di recupero
decisi dall’arbitro, ma sbagliamo perché , come
avrebbe dovuto insegnarci la partita di Torrile
esiste anche il 93° ed è proprio al 93° che il Fontevivo
mette al centro una palla innocua. Alex chiama la
palla, ma, non fidandosi di un suo
attimo di incertezza, un difensore anticipa
l’intervento svirgolando il pallone che finisce all’accorrente
attaccante del Fontevivo che insacca. 1 a 1.
Ci sfottono e ci chiamano buffoni e ci sta che scarichino così la soddisfazione per una rincorsa durata
quasi un’ora e coronata quando ormai pareva senza speranza.
Ci sta anche che Andrea reagisca
a questi pesanti lazzi e l’arbitro nel parapiglia decida che è lui il colpevole
di tutte le miserie umane espellendolo.
Peccato, ne dovremo fare a meno nella prossima partita.
Ed è giusto così perché d’altra parte noi miseri non siamo
riusciti a mettere insieme nel dopopartita i trenta denari di
argento che qualcuno usa ( per carità e per chiarezza si tratta di
denari intellettuali e non di danaro vero e proprio ) per indurre qualche
aspirante Giuda a tradire la propria missione e a modificare ed alterare referti
secondo l’altrui desiderio.
La nostra salvezza, la nostra permanenza in seconda
categoria passa per altre vie: certamente più difficili, ma con altrettanta
certezza più nobili.